[prosegue dalla parte 1 > se non l’hai ancora fatto, leggi prima qui]
«Ma scusa, non sapevo che la Volpe ti avesse fatto un preventivo» domanda Pinocchio al Gatto.
«Sì appena ho firmato il compromesso l’ho incrociato che andava a prendere un caffè al bar e gli ho chiesto se ci faceva un salto. Tanto eravamo a 10 minuti da qui.» replica il Gatto.
«Ah!» esclamo.
«Ma non mi hai detto niente.» insiste Pinocchio.
«No, ma sai mica lo abbiamo pianificato» ribadisce il Gatto.
«Non avevo neanche le chiavi per entrarci. Gliel’ho mostrato così da fuori. Poi siamo andati insieme al bar e mentre prendevamo un caffè mi ha fatto un preventivo» e lo tira fuori dalla borsa sventolando questo lenzuolo.
«Ma è un pezzo di carta da focaccia!» [N.d.A.: nel vero senso della parola!!!] esclamo io stupito.
«Ma sì, vabbè Lei non lo conosce» ribatte prontamente il Gatto.
«Mentre parlavamo lo ha scritto su quel foglio. Non ne aveva altri poverino.»
E beh certo! Che altro poteva fare! Poverino…
Il problema, a questo punto, è che Pinocchio perde la favella mentre, all’opposto, io sono colpito da un tremendo attacco di “ridarola”.
«Poi sai come vanno queste cose. Dovevamo chiudere il finanziamento e nella corsa…» continua il Gatto.
«Nella corsa?…» domanda Pinocchio.
«Sì la Volpe ci ha inviato una “i-mei” [N.d.A.: tr. E-mail] col preventivo messo in bella e abbiamo chiuso la pratica di finanziamento così ci siamo tolti sta menata…» conclude frettoloso il Gatto.
«Ah beh…» replico io.
«Ma poi tu cosa c’entravi?… Ora in più tu mi tiri fuori tutte ste cose!» persevera il Gatto rivolgendosi a Pinocchio.
«E già Pinocchio! Ma sei sicuro del problema degli acari?» provo a sdrammatizzare.
Pinocchio ammutolito.
«Ci sei?».
«Sì sì…e beh.» balbetta Pinocchio in stato confusionale.
«E poi voi architetti la fate sempre difficile!» incalza il Gatto.
«Mi ha proprio tolto le parole di bocca Sig. Gatto!» intervengo dandogli manforte.
«E sì ormai io l’ho acquistato!» azzarda “allo scoperto” il Gatto.
«Ma che sarà mai?!» ingiunge imperterrito. «Ora che problemi vedi? Guarda che…».
[Lo interrompo provocatoriamente]
«Ma sì in effetti quella lesione perimetrale nelle murature si vede anche da fuori, ma con un po’ di “stucco e pittura” [N.d.A.: con significato “alla genovese”] si risolve tutto» sottolineo con evidente sarcasmo. Tanto ormai Pinocchio era catatonico.
«Ma sì! Hai visto Pinocchio! Il tuo collega com’è propositivo.» sentenzia il Gatto.
«Certo!» gli rispondo.
«Vedi!» enfatizza il Gatto.
«Difatti, mica l’ho fatto io il preventivo.» sottolineo sarcastico.
«Se è per questo neanche Pinocchio me lo ha fatto…» replica il Gatto.
«Ah occchhheeiiii…» e a quel punto iniziai a collegare i punti.
D’istinto osservai l’orologio e, ridendo e scherzando, la mezz’oretta era passata da un po’.
«Io direi di aggiornarci» dissi a Pinocchio «tanto tu hai chiare le problematiche mentre io, al pari del Sig. Volpe, penso di aver capito la questione e poi sicuramente il Sig. Gatto vorrà dedicarsi al week end. Non è così?».
«Sì sì, avrei da andare con i miei nipoti a…» avanza con un italiano un po’ incerto.
Continuò a parlare senza che mi premurassi più di ascoltarlo. Mentalmente stavo già passando in rassegna le portate che avrei assaporato da lì a poco.
«E poi sono certo che avrete delle cose da dirvi…» conclusi malizioso rivolgendomi a Pinocchio.
Salutai educatamente, indossai gli occhiali da sole e sparii dalla scena, esattamente come mi aveva insegnato David Caruso nelle puntate di CSI Miami. [N.d.A.: clicca qui per scoprirlo].
Ma come andò a finire?
Non posso dirvi i dettagli. Posso solo confidarvi che quella magnifica poetica del progetto fatta di semiologia del linguaggio compositivo finì rapidamente giù dallo scarico del c###o e che con un incremento stimato del 24% – vado a memoria e sempreché fosse vero! – si riuscì a realizzare un’imbarazzante ristrutturazione edilizia raffazzonata che un genovese doc non tarderebbe a definire “tapullo”. Insomma, un intervento di fortuna che potrebbe durare per un po’ come l’esatto contrario.
Era forse questo il ruolo dell’architetto? …
Naturalmente la pratica decantata dal Gatto era stata bloccata e la finanziaria non ci pensò troppo su a riparametrare il preventivo della Volpe aggiungendo mezzo chilometro di clausole contrattuali e, nel frattempo, sistemare al fresco le bottiglie di Pigato per il brindisi finale.
Ovvio, come dice Robert De Niro in Heat, “Se piove, ti bagni”, ma in questa città c’è sempre il sole e per quelle poche volte che piove – tranne le alluvioni! – non vorrai mica lamentarti per le infiltrazioni nei locali, no? Tanto paga Pantalone – in questo caso il Gatto – l’unico che pensava di aver concluso un buon affare “acquistando” la tinozza!
Infondo io mi tirai fuori il giorno stesso del sopralluogo. Pinocchio lo capì subito.
Nei giorni successivi provò invano a giustificarsi e per qualche tempo mi aggiornò inutilmente sugli sviluppi alternando nei suoi sproloqui le frustrazioni di chi vale come il 2 di spade nella briscola.
Si dimise dunque dal suo incarico?
Quando mai! Se lo tenne bello stretto e ogni qualvolta che aprì bocca segnalando al Gatto fino al problema del buco nell’ozono, quest’ultimo contattava immediatamente il suo analista per una nuova seduta. Non immaginate quanto risi in quelle telefonate!
Nelle ultime chiamate liberatorie Pinocchio mi confidò persino di esser stato invitato alla porta un paio di volte proprio perché oramai, più che risolvere un problema, era diventato un problema.
Ma qui entra in gioco “il manico” e – da quanto intuii perché sono sicuro che la verità non mi fu mai rivelata – la Volpe riuscì a giostrarsi il povero Pinocchio fino alla fine dei lavori. Ma non solo! La Volpe, infondo, era l’unica che aveva capito cosa desiderava il cliente: Pinocchio sparava a salve, la Volpe, invece, con cazzuola e cemento.
Ora immagino già cosa mi chiederete: “Ma ne è valsa la pena?”.
Assolutamente sì!
Che splendida mangiata di pesce!
[NOTA: Ogni riferimento a fatti persone e cose è puramente casuale. O forse no?]
PS: Ma secondo voi alla fine chi ci guadagnò?…
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